lunedì 9 marzo 2009

Dei cliche' e del divertimento che regalano

... a rovesciarli, almeno per quel che mi riguarda!

Chiunque abbia giocato con me come DM per un certo tempo si e' accorto che mi piacciono, si', le cose scritte dagli altri, ma non mi piace la banalita'.

Non sono una fanatica dell' Originalita' in senso romantico, essendo convinta che Tutto E' Gia' Stato Scritto (TM). Pero' e' innegabile come il plagio, la massificazione e la banalita' siano all'agguato dietro l'angolo in ogni ambito della produzione della mente umana. Eppure escono fior di opere interessanti, quindi dei margini di manovra da qualche parte ci devono essere.

Ora, ritornando nell'ambito del gioco di ruolo, il discorso si fa diverso, perche' non si tratta di un autore che deve produrre qualcosa, ma di un gruppo di persone che vogliono divertirsi. E quindi c'e' bisogno di un tipo di originalita' molto diverso dal consueto perche' si utilizza un tipo di "produzione" molto diverso.
E che varia anche da gruppo a gruppo a seconda dei gusti, degli stili, delle aspettative.

Ecco che il cliche' nel GDR e' spesso la molla del principiante (e non solo), un appiglio sicuro a cui aggrapparsi quando la situazione che si sviluppa con l'apporto di piu' persone facilmente diventa caotica (a meno che vi sia un pesante railroading, ovvero, venga sostanzialmente negato l'apporto di piu' persone).
Ma, allo stesso tempo, puo' trasformarsi in un elemento noioso o fuorviante.

I cliche' nei GDR sono cliche' di due tipi: cliche' dei personaggi e cliche' delle situazioni. E come dicevo, io adoro rovesciarli. Ho spedito i miei giocatori a salvare damigelle in pericolo che non avevano nessun bisogno di essere salvate (e anzi, hanno salvato i loro salvatori che si sono precipitati alla carlona...), in quest alla ricerca di oggetti... assolutamente comuni e inutili, e cosi' via.
In FoleFano ecc. ecc. ho introdotto (partendo dal background di un giocatore) degli Anelli con i loro Spettri dell'Anello, solo che si tratta di elementi positivi (buoni, e chi gioca con me lo sa, e' una parola grossa).

Intendiamoci, un cliche' rovesciato rimane sempre, per buona parte, un cliche'. L'originalita' scatta quando si rielabora un concetto in una direzione non presa prima, e di solito - dato che piu' o meno tutte le direzioni piu', diciamo, notevoli, sono state prese - e' questione di dettagli. I coperchi delle pentole che il diavolo non fa, e queste cose qui.

Per esempio, nell'ultima sessione del sabato i miei giocatori hanno scoperto che nell'impero degli elfi i sovrani sono da alcuni secoli sempre bambini, che contraggono tutti una misteriosa malattia fatale quando sono sul punto di giungere all'eta' adulta... l'"infantimperatricite", l'ha chiamata una mia giocatrice con un tocco di genio. Sto parlando degli elfi silvani, non dei drow (di solito, gli unici elfi che in D&D possono essere immaginati compiere atti del genere). Al che la frase di rito "ma... gli elfi non dovevano essere buoni?".
Beh. Alcuni si', altri no. La loro societa', in linea di massima, funziona. Cosi' come altre...

4 commenti:

Anonimo ha detto...

"nell'impero degli elfi i sovrani sono da alcuni secoli sempre bambini, che contraggono tutti una misteriosa malattia fatale quando sono sul punto di giungere all'eta' adulta... l'"infantimperatricite" "
ma allora hanno pochissimo tempo per trovare un'elfa con cui consumare le nozze....:)

Parvati V ha detto...

Non ne hanno. La successione avviene per rami cadetti (ma sempre scegliendo bambini, possibilmente neonati).

Matteo Suppo ha detto...

Ma noi faremo la rivoluzione! Intesa nel senso geologico del termine

Parvati V ha detto...

Geologico... mah, vista l'ultima sessione non so! :D