domenica 23 novembre 2008

Panico! Cos'e' un GDR in due parole?

Prima o poi capita a tutti. Parenti, amici, semplici persone di passaggio, vengono a sapere che tu giochi di ruolo e scatta la domanda: "Che cos'e' un gioco di ruolo, in due parole?".

Gia', in due parole. Meglio non partire in quarta con una filippica. Li annoierebbe o li confonderebbe soltanto.
E per carita' niente tecnicismi...

Si', ma in due parole cos'e' il gioco di ruolo?

Non ho la pretesa di avere la risposta definitiva a questa domanda, ma "il disco" che metto su alle convention (e che ieri, in quel di GiocaTorino, ha funzionato come sempre ), fa piu' o meno cosi':

E' un gioco che mescola elementi di gioco da tavolo alla narrazione.
Si gioca per creare una storia, ma a differenza di un libro o di un film, la storia non e' tutta decisa a priori. Al contrario, c'e' un narratore, e poi gli altri giocatori che fanno i protagonisti della storia. Il narratore prepara un canovaccio, che ha un inizio, un set, ma sara' durante il gioco che si forma la storia con i giocatori che interpretano i loro personaggi e fanno delle scelte.
In questo gioco non c'e' qualcuno che vince, ma tutti vincono, perche' si divertono a creare la storia.
La storia puo' finire in una serata, oppure si puo' fare a "puntate" - molti gruppi di giocatori fanno cosi', e si trovano per esempio una volta alla settimana.
Ci sono molti tipi di gioco, come molti tipi di storia: fantasy, supereroi, fantascienza, horror...

Poi, volendo, si possono far vedere anche i dadi strani o gli altri elementi scenici. Ma solo se sono ancora interessati.

E se di fronte ai manualoni scatta immediata la domanda ingenua "ma devo leggermi tutta quella roba per giocare?!" prima di far scattare la condiscendenza ricordiamoci che ci sono fior di gioconi che hanno 4 regole, come, ad esempio, gli scacchi...
"No, in realta' no. Quel librone contiene tanti spunti possibili, ma nel gioco di volta in volta se ne sceglie e se ne usa solo qualcuno!"

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma secondo me nella categoria rietrano giochi tanto diversi che, cercando una definizione generale, che riassuma i pochi tratti comuni si finisce con dire troppo poco. Essere sintetici ed esaustivi nel contempo è diffiicle. Dovendo descrivere io punterei sul richiamare il manuale di D&D, che è quello più diffuso, e parlare di un gioco con diverse modalità.

1. Esplorazione: il master descrive la scena e i giocatori le azioni dei propri alter ego.
2. Interazione sociale: il master interpreta in prima persona i png e i giocatori i pg.
3. Combattimento: turni/ round /azioni possibili ecc.
4. Preparazione: pur non facendo parte strettamente delle sessioni il tempo speso a preparle [per il dm] o a creare o aggiornare i pg [per i giocatori] lo considero parte del gioco.

Questo il modello base: poi altri giochi possono variarlo molto ma, dovendo usare due parole, presenterei questo.

Parvati V ha detto...

No, no, no, questo e' esattamente quello che devi EVITARE!
Ricordati che non stai parlando ad un altro giocatore, stai parlando a qualcuno che NON e' veramente interessato al gioco, vuole solo averne una _vaga_ idea.

E il fatto che quella definizione abbracci probabilmente tutta la vasta gamma dei giochi di ruolo (e in qualche caso, anche affini) e' voluto. D&D sara' anche di gran lunga il piu' diffuso, ma non e' l'unico GDR e come in tutti gli altri campi della vita il monopolio e' deleterio.
Quanta gente non soddisfatta di D&D smette di giocare anziche' provare e divertirsi con altri giochi che soddisferebbero maggiormente i suoi gusti? No, niente crociate contro i mulini a vento - ma non cacciamoci nemmeno nel tunnel da soli.

Oltretutto, senza uno starter set in italiano, D&D al momento non e' adatto come gioco introduttivo.