venerdì 9 maggio 2008

Due parole su 3x3 occhi, da cui traggo nickname e faccine 'strane' ^^^

3x3 occhi e' un manga fantasy-horror che trae ispirazione da leggende orientali, ma rielaborandole fortemente con elementi originali della fantasia (malata ) del suo autore.

Un accenno di trama

3x3 occhi / Trinetra (titolo originale: Sazan Eyes, scritto 3x3 Eyes) - Fantasy/Horror di Yuzo Takada, pubblicato in Giappone a partire dal 1987 da Kodansha - edizione italiana a cura di Star Comics

La protagonista e' la giovane Pai, l'ultima del popolo dei Sanzhiyan Hum Kara (o triclopi), il popolo del terzo occhio, antichi e potenti demoni famosi per conoscere il segreto dell'immortalita' e dell'eterna giovinezza.
Pai pero' desidera abbandonare i propri poteri e diventare umana; un normale studente giapponese, Yakumo Fujii, dovrebbe aiutarla nel suo intento, ma quando finalmente lei lo trova lui e' vittima di un incidente mortale e Pai gli salva la vita grazie ai suoi poteri, rendendolo il suo Wu (servo immortale)... Yakumo potra' tornare umano solo insieme a lei.
Ma le cose non sono cosi' semplici: Pai ad esempio ha una doppia personalita', una ingenua e dolce, l'altra (la sua meta' piu' adulta) antica e smaliziata. Molti mostri vogliono sfruttare i suoi poteri, fra i quali Benares, Wu del potente e malvagio triclope che distrusse la sua stessa razza e che era stato imprigionato da un sigillo magico.
Benares naturalmente vuole farlo risorgere...

Il manga è piuttosto lungo: conta infatti 40 volumetti (si e' concluso in Giappone a novembre 2002).
A livello di trama e di idee e' decisamente il mio manga preferito di sempre. Non e' un capolavoro, soprattutto a causa di un leggero calo sulla lunghezza; ma siamo su ottimi livelli, Yuzo Takada sa certamente come narrare una storia rivelando i dettagli poco alla volta, suscitando la curiosità del lettore fino a trasformarla quasi in frustrazione (ma solo quasi, anche perchè le rivelazioni vengono interrotte dal procedere della vicenda con molto stile).
Tra l'altro, proprio per questo motivo è molto adatto ad essere letto e riletto: infatti spesso non basta leggere una sola volta per cogliere tutti i dettagli, ed è molto piacevole rileggere e scoprire come le ultime rivelazioni si inseriscano logicamente nel corpo della storia. Cosa che non accade poi cosi' spesso, devo dire purtroppo. Quindi lo consiglio caldamente, soprattutto a chi cerca un buon manga d'azione o fantasy.

Il tratto dell'autore attraversa una notevolissima evoluzione nel corso della serie, con ben due cambi di stile. In generale, Takada predilige figure solide e volti tondeggianti; inoltre si direbbe proprio che ami creare creature soprannaturali, spesso con fattezze almeno in parte umane.
Questi mostri sono molto vari, così come vari sono gli elementi magici che compaiono. I vari personaggi sono curati, anche quelli secondari sono comunque diversi gli uni dagli altri e facilmente riconoscibili anche dopo che non sono comparsi per vario tempo (beh, quasi sempre almeno, considerando che l'ultimo cambio di stile e' davvero netto).
L'espressività dei volti è molto buona; gli "effetti speciali" nella parte iniziale risentono del tratto acerbo, ma poi migliorano; gli sfondi non mancano, ma le tavole non sono mai pesanti.

La quantità di testo è ben dosata; soprattutto quando si svela la trama (che sono i punti critici) non è mai pesante, nè spezza il ritmo. Anche dal punto di vista della trama, i personaggi sono ben differenziati: ciascuno ha una sua personalità delineata con alcuni dettagli, e le sue azioni sono coerenti con essa.
La storia si puo' in effetti dividere in due parti: la prima (che consta di due miniserie, almeno secondo l'autore ) ha una trama che viene svelata a poco a poco, attraverso i tasselli di un puzzle che mano a mano si incastrano fra di loro, sempre coerenti con il resto (a parte un paio di particolari marginali); nella seconda parte invece, forse anche perche' ormai tutti gli antefatti (o quasi) sono stati svelati, la narrazione si fa piu' lineare (anche se ci sono nuove rivelazioni sul passato perfino nell'ultimo volume!).
Qua e là la tensione viene spezzata da piccoli episodi comici, molto carini. E poi ci sono vari "intermezzi", questo fin dall'inizio in effetti, anche se piu' avanti tendono ad occupare piu' spazio (forse troppo?). L'effetto che danno e' quello di creare una storia corale, comunque, e di personaggi importanti ve ne sono
molti anche tra i comprimari: e il loro alternarsi vivacizza la storia, di certo senza la loro presenza 40 volumi rischierebbero di diventare monotoni.
Addirittura in alcuni di questi intermezzi i protagonisti della serie principale non compaiono, o sono appena in ombra, oppure quella che e' in ombra e' la "vicenda principale". Sono ben piu' che non semplici riempitivi pero', che i comprimari che ne fanno parte vengano poi ripresi o no. Alle volte servono ad introdurre nuovi personaggi che poi avranno importanza fondamentale per la linea principale (come Ushas).

Senza rovinarvi la sorpresa, posso pero' dirvi che il finale e' coerente con diverse scelte; forse non cosi' sorprendente, soprattutto se si colgono alcuni indizi gettati qua e la', ma certamente non banale, e nemmeno - secondo me - aperto e frustrante come quelli a cui ci ha abituato la Takahashi (tanto per dirne una); anzi riserva un piccolo colpo di scena finale che davvero mi ha lasciata deliziata.
La quantità di violenza è tutto sommato (ricordo che è un horror) non elevatissima, ma vediamo parecchio sangue e un po' di interiora - niente di terribile comunque; soprattutto il protagonista viene ferito parecchio (è un Wu immortale, quindi può prendersele anche per gli altri ). C'è qualche scena di nudo, ma non scade mai nella volgarità. Infine, la vicenda si ispira a miti orientali (soprattutto indiani e cinesi), rielaborati in maniera originale: niente cloni di D&D qui.

Storia editoriale

La prima volta che e' stato proposto in Italia, nel lontano 1992, 3x3 occhi ebbe un gran successo, almeno stando ai gradimenti. Eppure, la sua vita editoriale e' stata travagliata, e non e' riuscito a mantenere un pubblico numeroso tanto quanto era entusiasta.
Prima a episodi su Kappa magazine, poi fu spostato in monografico su Young, ma senza ripartire da capo, e non vendette a suffucienza. Cosi' Young torno' rivista, affiancando a 3x3 occhi altri manga; infine, concluso un arco narrativo, e' stato spostato in volumi monografici ad uscite semestrali su Storie di Kappa, col nome di Trinetra.
Per anni i fan sono stati costretti, se volevano leggere la serie, a cercare di recuperare fortunosamente arretrati esauriti venduti a prezzo da furto; per lungo tempo, nonostante le ripetute domande di ristampa, la Star Comics ha risposto che una ristampa, se mai, sarebbe arrivata dopo la fine della serie qui in Italia.
Per fortuna, invece, un bel giorno hanno cambiato idea. I primi undici volumi sono stati ristampati mensilmente ad un prezzo davvero popolare; successivamente pero' - giunti alla ristampa di Trinetra - le vendite sono calate, indubbiamente perche' i volumetti erano identici. Tuttavia la serie, sia pure a un prezzo un po' piu' alto, e' stata portata finalmente alla conclusione anche in italiano. Si trova sicuramente ancora nelle fumetterie e tramite il servizio arretrati Star Comics, per chi non avesse ancora potuto godersela.

E ovviamente, e' una lettura che consiglio!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Certo che il concetto dello schiavo Wu deve esserti piaciuto tanto visto che lo nomini in tutti i tuoi quotes :)
Una domanda per te che te ne intendi: esistono shonen che hanno come tema l'amicizia (questa illustre sconosciuta) tra uomini e donne?

Parvati V ha detto...

Il concetto del rapporto tra triclope e Wu e' uno degli aspetti che ho davvero amato in 3x3 occhi. Del resto e' un'applicazione del topos della "coppia legata per la vita", come i draghi e i dragonieri di Pern, gli araldi e i loro compagni di Valdemar, ecc.

Comunque l'intestazione personalizzata che ho posto su Agent e' piu' che altro una mia "firma".

Venendo alla tua domanda: uhm. E' difficile trovare un manga, shonen poi, con tema centrale l'amicizia, anziche' l'amore, tra uomo e donna. Un manga che presta molta attenzione ai rapporti interpersonali e' Nana di Ai Yazawa, e poi mi viene in mente anche Fruits Basket di Natsuki Takaya che e' un manga molto psicologico, ma nessuno dei due e' uno shonen (Nana non e' nemmeno uno shojo, e' per un pubblico piu' maturo delle riviste shojo).
Forse H2 di Adachi, tra i quattro protagonisti due sono amici d'infanzia, ragazzo e ragazza (uhm, non voglio spoilerare oltre).