@Ariendel: ti ringrazio, mi hai servito la classica obiezione su un piatto d'argento.
Ma non possiamo far fare ai giocatori tutto quello che vogliono
... che e' una frase un po' ambigua. Anzi, molto ambigua. E come tutte le frasi ambigue, se presa letteralmente, potenzialmente pericolosa. Infatti costringere i giocatori in una trama-binario e'
"non far fare ai giocatori tutto quello che vogliono".
Prima di tutto, usciamo dall'ambiguita': spendiamoci qualche parola in piu' e definiamo meglio.
Partiamo dalla base: il Master ha un ruolo di "controllo" del gioco al tavolo? Risposta: si', certo, e' ovvio!
... Davvero?
Si', nei GDR tradizionali. La nuova corrente di
The Forge pero', per esempio, NON da' per scontato questo assioma.
I giochi forgiti di solito si preoccupano di definire in modo piuttosto rigoroso gli ambiti e i limiti di azione e di potere di controllo di ognuno, master compreso.
Allora non era poi (o non e' piu') cosi' ovvio.
E non sarebbe cosi' banale parlarne. In realta', non e' neanche giusto farlo in maniera totalmente generalizzata quando ogni gioco e' un caso a se'. Ora, questa serie di post mi e' venuta in mente a causa di alcuni thread letti in questi giorni su newsgroup (rec.games-frp.dnd) e su forum (il Quinto Clone), per la precisione. In entrambi i casi, il gioco alla base era D&D .
Ma i miei lettori piu' smaliziati e piu' al passo coi tempi mi perdonino se mi va di generalizzare comunque un po' il discorso...
allarghiamoci al "GDR tradizionale". Dopotutto, fino ai recentissimi sviluppi citati sopra, il problema non era stato posto, era dato per scontato, e quindi questi vari GDR in questo si assomigliano.
(Addirittura, i sostenitori del movimento forgita arrivano a sostenere che, proprio per questo motivo e per altri simili, i GDR tradizionali sarebbero assimilabili, qualcuno si spinge a sostenere che fossero "sempre la solita zuppa"... ma non divaghiamo)
Ok, quindi: al tavolo il gruppo si divide in master e giocatori. (e fin qui...
)
Il master
ha un ruolo, e dei poteri, di controllo del flusso del gioco.
Illimitati? Teoricamente si' - non ci sono regole al riguardo.
E' opportuno mantenerli tali? secondo me no. Perche' si creano situazioni che rovinano il gioco agli altri, e chiunque sia dotato di poteri illimitati e' nella posizione principe per crearli, cosciente o meno di farlo (chi non si e' mai messo a riflettere sulla questione magari non se ne accorge nemmeno!
).
Allora
quando e' opportuno che il master eserciti un ruolo di controllo?
Secondo me,
quando uno (o piu') giocatori cercano di commettere degli abusi, e solo in questo caso.Per abusi intendo:
- cercare di dominare la scena;
- infastidire gli altri giocatori;
- impedire lo svolgimento del gioco.
Credo che queste tre siano le macro-categorie con cui possiamo riassumere i vari casi particolari. Infatti il classico power-player e' uno che cerca di dominare la scena (ma anche il roleplayer-primadonna), quello che fa costantemente battute che rovinano l'atmosfera impedisce lo svolgimento del gioco, e cosi' via.
D'altro canto,
non tutti i comportamenti dei giocatori si traducono necessariamente in abusi. Il giocatore piu' estroverso del tavolo non necessariamente sta cercando di dominare la scena, anche se parla piu' spesso degli altri.
E soprattutto, il giocatore o i giocatori che non seguono per filo e per segno trame-binario non stanno impedendo lo svolgimento del gioco, perche' il personaggio che non vuole andare al banchetto del re ma preferisce la taverna per ubriacarsi sta comunque portando un contributo al gioco che il master puo', e deve, cogliere.
Quando un comportamento e' un abuso quindi? Beh, il buon senso suggerisce:
quando si esagera.In effetti
anche gli abusi dei master ricadono in quelle 3 categorie. I master che progettano trame-binario stanno chiaramente cercando di dominare la scena; i master che impediscono ai giocatori di compiere azioni fuori dagli schemi impediscono anche lo svolgimento del gioco.
Che si fa quando e'
il master che abusa?
I giocatori hanno tutto il diritto di protestare, anche se purtroppo, quando le regole non danno a loro nessuna possibilita' di appello, di rado queste proteste vanno a buon fine.
Ci sono casi in cui gli abusi di un giocatore si possano risolvere solo allontanandolo, ma con i master e' ahime' spesso la regola.
Forse e' proprio perche' finora non si e' mai riflettuto abbastanza a fondo su questi temi.
(Per inciso, uno dei motivi per cui il manuale del Dungeon Master di D&D4 mi e' piaciuto moltissimo e' che contiene riflessioni di questo tipo: soprattutto nel capitolo 1, dedicato proprio a questo tema, e poi anche qui e la' parlando del resto. Quando sento, o leggo, qualcuno che dice come quel capitolo 1 sia "ridicolo" o "inutile" mi rattristo molto.)
E con questo, il post s'e' fatto chilometrico! E' giunta l'ora di riposare le dita.